Oggi relaziono nella giornata di studio su “Economia di prossimità: modelli ed esperienze per la rigenerazione delle aree interne”.
La transizione ecologica ha contribuito a riportare al centro del dibattito il tema delle aree interne, unitamente alle crisi alimentari ed energetiche innescate dagli ultimi eventi (conflitto russo-ucraino) che ne hanno evidenziato il loro ruolo strategico. I fenomeni di insostenibilità delle aree urbane e la nuova domanda di qualità della vita hanno fatto riemergere il ruolo delle aree interne e la necessità di una loro rigenerazione trasformativa.
Diventa centrale allora indagare quale sia il percorso più efficace da intraprendere per rendere i processi trasformativi e rigenerativi, di queste aree, realmente concreti ed efficaci, soprattutto nei territori più fragili nei quali operano filiere agroalimentari minori che non hanno chance sui mercati della competizione globale. Un contributo importante, a questo riguardo, viene dal mondo della ricerca scientifica che propone modelli, alternativi al mainstream, basati sull’innovazione sociale. Modelli funzionali a una ri-territorializzazione dello sviluppo, che sia trasformativa e rigenerativa degli ecosistemi territoriali, orientata a ricostruire “luoghi” in cui vivere e lavorare “che diventino anche spazi di mercato”, in cui tutti gli attori, inclusi quelli che operano dal lato della domanda (cittadini/consumatori), possano sperimentare un coinvolgimento esperienziale che crea valore. L’economia di prossimità si ispira a questi nuovi modelli di sviluppo e creazione di valore territoriale e, in modo particolare, al concetto di territorio come spazio contestuale di produzione e di acquisto/consumo.
Obiettivo della Giornata di studio è quello di offrire un contributo al dibattito, teorico e politico-istituzionale, sui temi richiamati, utile a delineare un’analisi dei modelli di economia di prossimità e delle possibili policy, anche attraverso la testimonianza di esperienze italiane.
La Giornata di studio vuole stimolare gli studiosi, in particolare gli Economisti Agrari, a ri-orientare i percorsi di ricerca verso questioni cruciali per il futuro del Paese, anche in relazione all’analisi e alle politiche territoriali.