Oggi sono invitato dall’Associazione nazionale “I popolari” ad intervenire al convegno nazionale “Osare la Pace, vivere la fraternità, difendere la democrazia. Il contributo dei cattolici democratici alle grandi sfide”.
Con Silvia Costa parlerò della politica in cui credo fortemente, cioè quella che nasce dall’attivismo locale e che crede ancora nelle grandi narrazioni collettive.
Una politica fatta anche dai cattolici che si riconoscono ancora nell’appello di don Sturzo, nei valori dell’antifascismo, in quel cristianesimo sociale che costruisce città nuove accanto a fontane antiche come scrivevo qui su Avvenirehttps://www.avvenire.it/…/alla-buona-politica-serve….
Oggi a Roma, dunque, proveremo a capire come le Reti per il Bene Comune possano davvero incidere sull’azione e sulle scelte politiche attive nel sociale imprimendo un “cambiamento” che oggi è necessario per colmare il vuoto della disaffezione alla politica.
In questi ultimi venti anni, insieme a tante persone di buona volontà e a molte organizzazioni della società civile e del terzo settore, abbiamo costruito tanto: la Rete Economia civile “Sale della Terra”, la Rete Per un Nuovo Welfare, la Rete dei Piccoli Comuni del Welcome, la Fondazione di Comunità di Benevento, esempi concreti della politica del fare che non ha “colore”, ma “calore”.
«Siamo dinanzi ad un profondo “cambio d’epoca” in corso da anni di cui la vita politica nel complesso non mostra di avere consapevolezza adeguata. Le due guerre, il “dopo”, la inevitabile ridefinizione di equilibri mondiali nuovi da un lato e dall’altro il processo di innovazione del quadro costituzionale nazionale non possono passare nella distrazione della politica e, in particolare, del mondo cattolico più attento e responsabile. La nostra storia, la nostra tradizione, la percezione della nostra responsabilità ci obbligano a provarci», ha detto Pierluigi Castagnetti, presidente dell’Associazione nazionale “I popolari”, che ieri ha introdotto i lavori.
Proviamoci, dunque!
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